Il Buena Vista Social Club a Milano (agosto 2006)

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Il nome del complesso č diventato sinonimo della riscoperta della musica cubana, ma il Club Social Buena Vista č veramente esistito: era una sala da ballo per neri poveri nell'Avana della prima metŕ del Novecento. Una decina di anni fa alcuni anziani musicisti ripresero in mano i loro strumenti e ricominciarono a suonare, raccogliendo in poco tempo applausi e ovazioni ad Amsterdam come a New York. Molti membri del gruppo iniziale sono ormai scomparsi: Rubén González, Ibrahim Ferrer, Compay Segundo, Manuel Puntillita Licea, Pio Leyva. Ma il Buena Vista Social Club continua a diffondere el alma de Cuba, con la voce giovane di Idania Valdés accompagnata dalla tromba di Guajiro Mirabal, dalla chitarra di Manuel Galbán, dal contrabbasso di Cachaito López e dal trombone di Aguaje Ramos. Abbiamo incontrato i componenti del Buena Vista Social Club a Milano, ultima tappa di una loro tournée nel nostro paese. Aguaje Ramos ci ha spiegato la filosofia del gruppo: "Da anni portiamo la tradizione della musica cubana in giro per il mondo. E nell'Italia meridionale abbiamo visto con grande interesse un festival che conduce la nostra stessa battaglia, cercando di recuperare le radici della taranta. Senza le radici non cresce nulla, senza nonni non ci sono né madre né padre".